Il PNRR del Governo Draghi è stato approvato in Parlamento, questo introduce delle importanti novità per i bonus relativi a ristrutturazioni e migliorie in Italia.
Dopo il Decreto Rilancio rinnovato per un altro anno, sono state previste ulteriori misure che aiuteranno i cittadini ad affrontare delle spese economiche sostanziali per migliorare il comfort abitativo delle loro abitazioni.
Introdotto bonus unico al 75%
La novità principale del documento riguarda un’aliquota unica al 75% con detrazione in 5 anni delle spese sostenute, l’obiettivo è che questa vada progressivamente a diventare la forma basilare per le ristrutturazioni, così da distaccarsi dagli altri ecobonus o dalle varie misure come il Superbonus 110%.
Il passaggio in questo caso riguarda la detrazione del 50% in 10 anni che diventa 75% in 5 anni per tutti coloro che vogliono ristrutturare casa e avere uno sconto in fattura e la cessione del credito.
L’aliquota del 75% si potrebbe utilizzare per mettere insieme diversi bonus come: bonus ristrutturazioni, bonus mobili, sisma bonus, bonus facciate e idrico. Gli altri sarebbero comunque distaccati.
Al momento infatti ognuno di questi funziona in modo univoco, quindi è stato pensato di creare un sistema unico per fare chiarezza e semplificare le procedure che sono altrimenti troppo districate per i cittadini.
Inizialmente saranno mantenute due categorie, da un lato l’aliquota del 75% che non sarà corrisposta come sconto in fattura ma solo all’atto della dichiarazione dei redditi.
Intanto sopravvivrà come unico bonus aggiuntivo il Superbonus al 110%, poi saranno accorpati tutti e il 75% sarà fruito completamente anche come sconto in fattura.
Questo ha subito un ritardo a causa della mancanza di fondi all’atto dell’approvazione del bilancio di Stato.
Il superbonus al 110% è stato prorogato al 2022 ma è già noto che sarà prorogato ulteriormente di un altro anno.
I dati in Italia parlano di oltre ottomila nuovi cantieri applicati proprio grazie agli incentivi, una detrazione importante in fase decisionale.
Superbonus: aliquota unica al 75%
Il Superbonus non permette solo di portare l’aliquota unica per tutti ma di estendere la possibilità a beneficiari molteplici come proprietari di strutture alberghiere e turistiche, patrimoni pubblici, ospedali, scuole, strutture pubbliche.
Sarà effettuata una verifica preventiva di conformità per tutti i richiedenti, questo vuol dire che una volta ricevuto il permesso urbanistico, tenendo conto di eventuali interventi su edifici storici, si potrà procedere senza impedimenti. Lo sconto sarà in fattura o con la cessione del credito, almeno fino al 2027.
Superbonus 110%: prorogato e migliorato
Il Superbonus 110% è stato prorogato al 31 dicembre 2022, tuttavia ha subito delle modifiche, potrà essere richiesto:
- Da tutti i contribuenti per le spese effettuate fino al 30 giugno 2022
- Per gli interventi su edifici condominiali, sia relativi a persone fisiche che enti, se è completato almeno il 60% entro il 30 giugno 3022.
- Per case popolari che raggiungano almeno il 60% dei lavori al 31 dicembre 2022 potranno essere calcolate le spese sostenute fino al 30 giugno 2023.
Come si può usare il bonus del 75%
Il governo italiano ha scelto di accorpare le agevolazioni edilizie quindi nello specifico spariranno alcune agevolazioni come il bonus facciate dal 90% che permette di ricevere un sostegno per pulizia, pittura e ristrutturazione di facciate dell’edificio come anche lavori su balconi, grondaie e fregi.
Rientrerà anche il bonus verde destinato alla realizzazione di terrazzi e giardini. L’Agenzia delle entrate ha spiegato che l’agevolazione coprirà la manutenzione delle piante e degli alberi solo a valore storico e paesaggistico, pozzi, impianti di irrigazione, installazioni e manutenzione ordinaria.
Per quanto riguarda l’agevolazione del 50% ovvero il bonus casa per un tetto fino a 96 mila euro, questo sarà integrato, quindi aumenterà dal 50 al 75% per incentivare anche i lavori di piccola edilizia.
Il bonus mobili che prevede un rimborso IRPEF del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici in appartamenti ristrutturati per un tetto di 16 mila euro.
Questo bonus non è ancora integrato quindi se fosse accorpato ci sarebbe un notevole balzo passando.
Bonus che saranno esclusi dall’accorpamento
Bonus risparmio idrico e acqua potabile invece saranno sempre a parte, nel primo caso con un finanziamento di 1000 euro per installare nuovi sanitari, scarico ecc.
Nel secondo caso invece con un credito di imposta del 50% sui costi di installazione degli impianti per migliorare la qualità dell’acqua fino a un massimo di 1000 euro.
Questi potranno essere anche impiegati per i vari impianti di filtraggio e saranno quindi cumulabili con gli altri bonus.